“Odio il mio lavoro”
Ti è mai capitato di pensare: “Odio il mio lavoro” o “non mi piace il mio lavoro”?
L’insoddisfazione sul lavoro non è quasi mai legata al lavoro in sé ma al modo in cui lo percepisci e in cui ti ci relazioni.
Ciò significa che dipende da te e questa è sempre una buona notizia.
Quando qualcosa dipende da te puoi occupartene e risolverla.
A questo aggiungo che, come tutti i sentimenti, l’insoddisfazione è preziosa perché ti dice esattamente come stanno le cose e cosa fare a riguardo.
Per questo non sentirti in colpa anche se, soprattutto di questi tempi, pensi che dovresti considerarti fortunato per il solo fatto di avere un lavoro.
In più, considera l’insoddisfazione un inizio e non una fine.
Per cui non cercare di contrastarla o rifiutarla per tentare di tornare come prima.
Ma reagisci seguendo le indicazioni che ti sta dando, cioè: cambiare le cose in meglio.
Quando dell’insoddisfazione non c’è certezza
La consapevolezza è la chiave sia per trovare la soluzione che per vivere serenamente il percorso che ti serve per arrivarci.
Se normalmente sai perché ti senti soddisfatto, spesso non capita altrettanto quando ti senti insoddisfatto e il più delle volte questo aumenta la tua frustrazione, vero?
Non capire esattamente perché sei insoddisfatto nel lavoro ti spinge a trovarne i motivi al di fuori di te stesso.
Così ti rifai e metti sotto accusa i fattori più convenzionali come lo stipendio, il potere e il prestigio oppure il sentirsi utili all’azienda e agli altri o il fare qualcosa che renda il mondo migliore.
Così facendo, però, rischi di confonderti le idee e andare fuori strada.
Invece, com’è ovvio ma non banale, è decisivo comprendere quali sono le reali motivazioni, soprattutto se sono personali e intime.
Qualunque motivo ti renda insoddisfatto sul lavoro è da considerare non solo lecito ma anche rivelatore.
Come ho già detto e va accettato senza giudizio in modo da poterlo affrontare serenamente e risolvere la situazione.
Bene, sei già un passo avanti
Se stai leggendo questo articolo probabilmente è perché non hai ben capito quali sono i motivi della tua insoddisfazione e quindi non sai come risolverla.
Oppure perché li conosci ma non sai come affrontarli.
In entrambi i casi hai bisogno di fare un po’ di chiarezza.
Quello che posso dirti è che fai bene a volerci vedere più chiaro e ti dico anche che sei già un passo avanti.
Infatti, in molti casi, purtroppo, si arriva a considerare lo stato di insoddisfazione lavorativa come inevitabile e non si fa niente per risolverla.
Oggi provi insoddisfazione nel tuo lavoro ma una volta non era così, anzi, probabilmente ne eri contento se non addirittura entusiasta.
Da allora, quindi, è successo qualcosa che ha cambiato il tuo sentimento: aspettative tradite o cambiamenti avvenuti a livello aziendale o personale.
Il più delle volte la soluzione è nel problema, per cui aver ben presente cosa c’è di diverso rispetto a quando eri soddisfatto è fondamentale.
Non solo per capire perché adesso sei insoddisfatto ma anche per trovare una soluzione.
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Hai perso la motivazione sul lavoro?
Innanzitutto valuta se è successo perché non sei più appassionato di ciò che fai o per condizioni esterne come l’ambiente lavorativo diventato pesante, l’imposizione di nuove mansioni, noia o per via di cambiamenti nella tua vita privata.
Nel primo caso analizza in maniera approfondita i tuoi sentimenti, le tue aspettative e le tue volontà in modo da trovare una nuova motivazione.
Considera che il lato positivo della tua insoddisfazione potrebbe rappresentare l’aprirsi di nuovi scenari stimolanti, potresti anche rispolverare qualche vecchio sogno nel cassetto.
Nel secondo caso, invece, fatti forte della tua salda motivazione e parti da questa per ridefinire le tue priorità a seguito dei cambiamenti avvenuti.
Stabilisci ciò che è importante, ciò che non lo è e, soprattutto ciò che è diventato fastidioso o addirittura intollerabile e perché.
In questo momento, fare il punto della tua situazione è il primo e più importante passo.
Ti serve per stabilire i fatti e quello che provi a riguardo, valutare le alternative che hai a disposizione e capire quali strumenti ti servono per ottenere i tuoi obiettivi.
I sentimenti cause dell’insoddisfazione
Se non hai ben chiaro il perché della tua insoddisfazione è probabile che derivi da alcuni sentimenti che si stanno facendo strada o che ormai si sono sedimentati dentro di te.
Il più comune e potente è sicuramente il non sentirti apprezzato nonostante gli sforzi.
La frustrazione che ne deriva è tanta e può portare a sentirti insicuro e a dubitare del valore del tuo lavoro.
Poi c’è il sentirti inutile, praticamente trasparente.
Nel tempo, magari per via di cambi di ruolo o di mansioni volute dall’azienda, sei arrivato a considerare il tuo lavoro marginale quasi inutile e senti di non fare più parte di niente di importante per cui i tuoi sforzi valgano la pena.
Chiudo con un altro classico: la noia.
Anche se sei e ti senti apprezzato e il tuo lavoro è importante per l’azienda, sei entrato in una routine lavorativa che ti ha fatto perdere l’interesse.
L’ambiente in cui ti trovi non è più stimolante e inconsciamente percepisci che non tornerà più ad esserlo.
Allora cosa fare?
Una logica soluzione potrebbe essere quella di cambiare lavoro.
Se non lo hai fatto o non lo stai prendendo in considerazione, è perché o lo consideri complicato o perché perderesti delle prerogative a cui non vuoi rinunciare.
Alla fine, cambiare lavoro, potrebbe anche essere la soluzione giusta ma per capirlo e accettarlo in alcuni casi bisogna provare prima altre strade.
Come per qualsiasi problema da risolvere anche in questo caso bisogna analizzare la situazione, trovare le cause e esaminare le risorse e gli strumenti a disposizione.
Quindi, ricapitolando.
- Trova le cause
Se non riesci ad individuare motivi concreti, concentrati su ciò che provi.
Pensa a ciò che ti dava soddisfazione e cerca di capire se puoi ripartire da lì o se quella spinta si è esaurita e ti conviene rivolgere il tuo sguardo altrove. - Identifica e pianifica gli interventi da fare
Fai prima una macroanalisi con un quadro degli interventi che vuoi fare.
Poi cerca la soluzione caso per caso ma non avere fretta di entrare nei dettagli fin da subito.
Un consiglio: in questa fase pensa senza importi limiti in modo da non escludere e rinunciare a priori a nessuna eventualità. - Fai un passo alla volta e sii paziente e flessibile
Considera che stai intervenendo su qualcosa che probabilmente è diventata una prassi consolidata.
Per cui tieni conto ci vorrà tempo, accortezza e un po’ di mestiere per raggiungere gli obiettivi.
Per cui sii paziente, flessibile e fai un passo alla volta. - Ad ognuno le proprie responsabilità
Ricordati che ognuno ha il suo ruolo/compito e le sue responsabilità.
Per cui chiedi e pretendi che tutti si assumano le proprie. - Adattati e risolvi
Se ti accorgi che qualcuno, il capo o i colleghi, o qualcosa, l’azienda e le sue procedure, non fanno ciò che dovrebbero anche dopo i tuoi solleciti, non ti arrendere e fai tu per quanto in tuo potere o cambia strategia, cioè: adattati e risolvi. - Se è dura sei sulla strada giusta
Se vedi che ti servono impegno e sforzi vuol dire che sei sulla strada giusta.
Un cambiamento di questo tipo difficilmente è facile. - Consolida e apprezza ogni passo avanti e traguardo raggiunto
Visto che probabilmente la strada sarà lunga, è importante riconoscere e apprezzare il frutto dei tuoi sforzi, anche quelli che a te sembrano piccoli traguardi.
Prova a fare chiarezza
L’insoddisfazione è un sentimento che può provocare frustrazione e ansia oppure apatia.
In entrambi i casi toglie serenità e lucidità e questo rende complicato risolverla.
Uno degli effetti più classici è confondere i sintomi con le cause o dare troppa importanza ad aspetti marginali.
Se è da un po’ che stai cercando di risolvere la tua insoddisfazione lavorativa senza riuscirci, è perché non hai ancora trovato la via giusta.
Considera che in questo caso la soluzione migliore spesso è la giusta sintesi di più aspetti, alle volte anche contrapposti gli uni agli altri.
Per cui serve fare un lavoro di fino per capire qual è il percorso più efficace e soddisfacente per te.
Una volta capito qual è l’obiettivo, bisogna perseguirlo con flessibilità sapendo accettare, se serve, anche qualche compromesso.
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